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Il sogno di volare

Basato sul romanzo di Richard Bach, Livingston è una metafora in cui il volo rappresenta un processo di evoluzione: la ricerca dell’individuo e la crescita interiore. La scenografia è una struttura metallica componibile che occupa l’intero palcoscenico; sembra inizialmente un ostacolo insormontabile, una sorta di gabbia che riflette le ristrettezze dello stormo da cui Livingston ha origine, ma la struttura stessa diventa gradualmente un importante sostegno per le creature alate del suo nuovo stormo, permette loro di compiere manovre straordinarie e affascinanti: tutte le incertezze e i limiti scompaiono.

La storia, strutturata su una serie di quadri, commuove e affascina il pubblico con la forza e l’intensità dei movimenti corali che nascondono una profondità e una delicatezza commoventi.

Questa leggerezza del gesto si intuisce chiaramente nell’agilità e nell’abilità fisica dei ballerini, che saltano da un livello all’altro della struttura, solo per rimanere sospesi a mezz’aria.

Le partiture musicali sono state composte per l’occasione da Andrea Pozzoli.