Rolling Stone

12 Set

Are we human or are we dancers? - 2015

Versace + Katalò la magia di mettere in scena la sensualità

Un collettivo di atleti danzatori Kataklò, sospeso fra danza e teatro, ha coreografato la “voglia di impossibile” interpretando la sensualità del marchio Versace.
Un doppiopetto che abdica al suo significato, un pantalone con la piega che non si ricorda che cos’è la rigidità, una canottiera a rete alla Fassbinder che si allontana dal senso di ambiguità, i segni punk che si fluidificano, trovando pace: quello di Versace con i Kataklò (dal
greco “ballo piegandomi e contorcendomi”) è un incontro all’insegna del ribaltamento, della dissociazione. Li accomuna lo spirito avventuroso e sperimentale, l’idea di danza come espressione di sensualità attraverso i movimenti e il corpo, così come sono espressioni di sensualità le creazioni sartoriali di Donatella Versace. La Maison ha introdotto per prima, nella moda, il concetto di rischio, legittimando anche estetiche relegate nelle periferie del gusto. Ha fatto suo il principio di spettacolarità nelle sfilate, ispirandosi al teatro, ai balletti e all’arte, affermando l’impianto stilistico che tutti le riconoscono. L’identità del marchio sta ancora e sempre nel cambiamento continuo e affonda le radici nella scena musicale e nel ritmo. Ecco quindi Kataklò Athletic Dance Theatre, straordinaria compagnia di atleti, ballerini e acrobati rivoluzionari, fondata nel 1995 da Giulia Staccioli.
Da sempre, e poi con lo spettacolo Love Machines (esordito nel 2010), chiaro omaggio agli studi di Leonardo Da Vinci sul corpo umano e sulle
macchine, la sfida è nel forzare i limiti, nell’azzerare la gravità e nell’eludere ogni confine creando suggestioni astratte. I Kataklò sfidano ogni legge fisica, in un sincretismo a suon di musica e a passi di danza: atmosfere dark si alternano a momenti dolci, musiche di Marilyn Manson e Lou Reed si sciolgono in note dal profumo esotico.
C’è un senso di continuità anche in questo attuale sodalizio episodico, ma importante. L’amicizia e la collaborazione tra Maurice Béjart e Gianni Versace diede vita a numerosi balletti fino all’omaggio al Teatro alla Scala. Sono passati molti anni, ma la somma dei talenti resta un privilegio di chi può e sa mischiare i linguaggi e offrire nuove possibilità alla fantasia. Il dinamismo dei Kataklò e la versatilità di una moda — quella di Donatella Versace — che sa stare al passo con i tempi non potevano che riservare sorprese. Perché la bellezza non ha confini.